Una lettera sviluppata in più punti che il veterano del calcio ha voluto spedire ai potenti del pallone, alle famiglie e agli sportivi d’oggi, di ieri e di domani
Prefazione a cura di Amedeo Faino
Il calcio locale sopravvive grazie al grande senso di comunità che alberga nei cuori di una generazione di sognatori pragmatici, uomini consapevoli di dover ricoprire un ruolo più alto all’interno della società, un ruolo che si prendesse cura del dialogo, di creare dei legami tra le famiglie che popolano una piazza, un paese come Scandiano.
Una delle involuzioni dettate dall’era digitale, dalla modernità assoluta è senza dubbio legata alla trasformazione delle città, che oggi assomigliano spesso a dei quartieri dormitorio dove la funzione della piazza svanisce e quello spazio, prima così vivo, oggi diventa perfetto per parcheggiare. Così, stupiti, viviamo come degli alieni quando nei mesi estivi torniamo nel paesino della nonna, dove la gente si conosce e si saluta.
Creare l’amalgama tra le generazioni, tra le famiglie, resta priorità assoluta anche oggi, anche nell’era delle videochiamate e dei social media. In questa battaglia, che rischiamo di perdere, l’ultimo avamposto restano proprio le società sportive, luoghi di culto dove è ancora vivo il sentimento che porta ragazzi di età diverse a confrontarsi, anche se distrattamente, durante il caffè al circolo prima dell’allenamento.
Con grande piacere vi introduco alla lettura di questo documento che reputo estremamente interessante, un testo ampio e di grande levatura che mette in evidenza lo spirito costruttivo e solidale di una generazione preziosa. In queste parole emerge la necessità di ritrovare l’abitudine di vivere una associazione, un circolo comunitario col solo scopo di sentirsi parte di una cittadinanza che deve mettere da parte rancori e corse contro il tempo per ritrovarsi attorno al solito tavolo, per difendere una serenità ed una sostenibilità che lo sport dei dilettanti d’oggi e che lo stile di vita odierno hanno fatto svanire nel nulla. Ringrazio Mauro per il suo sforzo e vi invito al circolo La Venere di Chiozza per aiutarci a ricostruire ciò che conta.
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