Il portiere dello Sporting Chiozza abita in Alto Appennino, ma grazie all’aiuto della mamma continua a crescere e ad allenarsi, tra mille sacrifici e una passione immensa
SCANDIANO - Dietro ad ogni grande successo non c’è mai solo la fortuna, solitamente una parte cospicua della vittoria, o del raggiungimento del traguardo, sta nel sacrificio, nell’impegno e nella determinazione di ciascuno.
Allo Sporting Chiozza ci sono tanti ragazzi che hanno trovato nello sport l’alleato giusto per trovare quel senso di benessere che esalta la sfida: qui c’è la voglia di provarci, con metodo e con costanza. Storie di ordinaria bellezza che mettono al centro allenatori, famiglie e giovani che lavorano duramente per dare sempre il massimo, nonostante le difficoltà.
Oggi vogliamo raccontarvi la storia di Cristian Caccialupi, grande conoscitore della statale 63, estremo difensore di qualità che la Reggiana ha girato in prestito allo Sporting Chiozza, il ragazzo è un pendolare del pallone e cinque volte a settimana sale in macchina col suo borsone e, insieme alla mamma Marianna, parte da Collagna per raggiungere Scandiano, per inseguire un sogno senza però girare le spalle alla sua amata montagna.
“Noi montanari siamo abituati a fare tanta strada, in Appennino non c’è molto e per qualsiasi necessità siamo costretti a salire in macchina e a spostarci verso valle, ma non è un problema, c’è di peggio, con una buona dose di pazienza si può fare tutto” così mamma Marianna che accompagna Cristian ad allenamento, alle partite, spesso ai due si aggiunge tutta la famiglia, incluso il cagnolino: “Cristian ha iniziato nel Progetto Montagna per poi crescere, col tempo è diventato molto bravo e non potevamo certo chiedergli di rinunciare. Una famiglia cerca sempre di sostenere i figli, così veniamo giù per l’allenamento, per la preparazione specifica con Raffaele Nuzzo e per le partite”. Una fatica ripagata dalla gioia immensa che nasce dallo sport e dall’amore per l’Appennino: “Siamo molto legati alla nostra terra e nonostante le difficoltà non abbiamo mai pensato di spostarci, stiamo bene in montagna dove sentiamo di essere al posto giusto, sarebbe importante per noi avere una connessione internet adeguata ed una viabilità migliore, ma purtroppo, per il momento dobbiamo accontentarci di quello che abbiamo”. In chiusura la mamma del nostro Cristian Caccialupi ci ha rivelato una curiosità: “Cristian è di proprietà della Reggiana, ama il calcio ma il suo sogno da bambino era quello di andare a costruire i robot nell’azienda di Enrico Grassi a Viano, forse riesce bene nel calcio proprio perché affronta le sfide sportive con serenità, rimanendo coi piedi a terra”.
Pronto a fare sacrifici e volenteroso, queste le parole di Cristian, che studia a Castelnovo Monti e gioca a Chiozza: “Ringrazio la società che mi ha accolto, negli ultimi due anni mi sono ritrovato, mi sento più forte ed il merito è certamente da attribuire al mio allenatore Giuseppe Dei Forti, a tutto il club ed in particolare modo alla mia mamma ed alla mia famiglia, la mia forza arriva da loro. Abitare in montagna non è facile, specialmente da giovani, ma mai mi priverei dei miei monti”.
Dello stesso avviso anche Mauro Bottazzi, dirigente dello Sporting Chiozza, che ha apostrofato così il lavoro che Caccialupi sta svolgendo insieme allo Sporting Chiozza, casacca che veste da due anni: “Siamo lieti che Cristian faccia parte della nostra squadra, siamo riusciti a rilanciarlo ed oggi è uno dei ragazzi più promettenti del nostro vivaio, non è solo molto bravo in campo: è anche un ragazzo d’oro, capace di farsi apprezzare, benvoluto da tutti e proprio per questo siamo tutti molto affezionati a lui ed alla sua famiglia”.
Un grande atleta, dalle qualità importanti, ma prima di tutto un ragazzo d’oro come testimoniano allenatori, dirigenti e compagni di squadra che hanno avuto il piacere di lavorare con lui. Al portierone di Collagna va il nostro più sincero in bocca al lupo, nella speranza che percorra la strada intrapresa da Bucci e Silvestri.
A cura di Amedeo Faino
Cristian Caccialupi, portiere del Chiozza di proprietà della Reggiana, con la mamma Marianna
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